PIEVE DI SAN VINCENZO DIACONO E MARTIRE IN PORPETTO - Cenni Storici
Alla fine del 1986, durante lo sbancamento di un terreno poco distante dalla Pieve, sono stati portati alla luce i resti di un ampio abitato risalente all’età del bronzo (1300-1150 a.C.). In vece il documento più antico che menziona il paese di «Porpedo» è una pergamena del 1186 custodita dai Conti Frangipane. Il primo Pievano di cui si è memoria è Gastone della Torre, attorno all’anno 1275 (da non confondere con l’omonimo Patriarca di Aquileia).
Sicuramente a quell’epoca esisteva già una solida comunità cristiana in questa terra, ed esercitava una notevole giurisdizione sui villaggi dei dintorni. Nel 1498 infatti la Pieve di Porpetto estendeva la sua autorità, oltre che su Porpetto, su Castello con il suo Borgo, Corgnolo, Pampaluna, Bonit (di cui si sono perdute le tracce, Torre di Zuino (attuale Torviscosa), Fornelli, Malisana, Gonars, Fauglis, San Giorgio (di Nogaro), Chiarisacco, Zuccola, (Porto) Nogaro e Villa Nova.
La Pieve di Porpetto costituiva la Chiesa madre per tutti questi paesi, e solo in essa inizialmente era presente il Fonte Battesimale e il Cimitero, all’esterno attorno alle mura della chiesa. Tuttavia nei secoli i borghi acquisirono sempre maggior autonomia, affrancandosi dalla Pieve madre e amministrando in loco i Sacramenti tenendone conto in registri propri. Malisana, con le filiali (Torre di Zuino e Fornelli) si separò attorno al 1570; Gonars e Fauglis si separarono nel 1579, quando l’Arciduca Carlo d’Austria nomina il primo curato residente in quei paesi, anche se la definitiva separazione avvenne nel 1923 quando il Pievano di Porpetto rinunciò al quartese dei cristiani di Gonars e Fauglis; nel 1835 avvenne lo stacco di San Giorgio con i villaggi di Villanova, Chiarisacco, Zuccola e Porto Nogaro; per motivi di confini Corgnolo e Pampaluna acquisirono l’autonomia di Parrocchia nel 1784, la perdettero tornando con la Pieve di Porpetto nel 1835 e riacquisirono autonomia nel 1926; l’ultimo paese a separarsi fu Castello che, smembrato da Porpetto, divenne Parrocchia nel 1957.
Dal 1818 al 1830 Porpetto fece parte della Forania di Mortegliano, che nel 1839 fu divisa in due parti: Mortegliano (come Vicario foraneo fu nominato il Parroco di Santa Maria di Sclaunicco) e Porpetto (come Vicario foraneo fu nominato il Pievano di Porpetto). Nel 1920, con la rinuncia per età avanzata del Pievano don Antonio Dini, il servizio di Vicario foraneo fu affidato al Parroco di San Giorgio di Nogaro, mons. Giuseppe D’Andreis. Da allora questo servizio viene ricoperto stabilmente dal Parroco di San Giorgio di Nogaro, mantenendo comunque il nome di Forania di Porpetto, fino all’11 luglio 2018.
L’antica Chiesa fu consacrata il 30 marzo 1753 dall’Arcivescovo di Gorizia, mons. Carlo Michele Conte d’Attems, alla cui Arcidiocesi la Pieve di Porpetto appartenne dalla soppressione del Patriarcato di Aquileia (1751) al 1818, quando passò all’Arcidiocesi di Udine. L’attuale Chiesa parrocchiale sorge nel luogo medesimo dell’antica, ma in proporzioni assai più vaste. Fu ultimata e aperta al culto nel 1765, solennemente dedicata il 16 ottobre 1909 dall’Arcivescovo di Udine mons. Pietro Zamburlini. Da allora subì vari interventi, complice il terreno su cui sorge e l’alta percentuale di umidità a cui è sottoposta: fu rinforzato il campanile nel 1921, fu riparata nel coperto e furono installate le campane nel 1922, furono completate le decorazioni nel 1923, la luce elettrica fu introdotta il 12 febbraio 1924, fu creato il coretto occidentale nel 1945, fu restaurata nell’estate del 1965, fu completamente risanata e rinnovata nei decori e fu ampliata la sacrestia nel 1975 e ulteriormente risistemata negli anni successivi.
Sotto la spinta del Pievano don Angelo Ganzini, il 31 maggio 1931 viene inagurato dall’Arcivescovo di Udine mons. Giuseppe Nogara, l’Asilo parrocchiale, affidato alle Suore Immacolatine di Alessandria, che vi rimasero fino al 2004. Questa struttura, oltre che a garantire l’assistenza dei fanciulli nelle ore in cui i genitori erano impegnati nel lavoro dei campi, era rifugio per le ragazze e le giovani del paese, che venivano qui educate alle faccende domestiche, al ricamo, alla cura della casa ma anche ad una fede profonda ed una sincera devozione alla Vergine Maria.
Nel 1933 fu acquistata dal laboratorio di G. Obletter ad Ortisei (Val Gardena) la nuova Statua della Vergine Maria, onorata nella domenica più vicina all’8 settembre con una solenne processione serale.
Il 29 giugno 1964, il giorno seguente all’Ordinazione ricevuta nel Duomo di San Giorgio di Nogaro, il porpettano don Igino Schiff, attuale Parroco, celebra la Prima Santa Messa in Pieve.
Nel 1967 il Pievano lascia la vecchia canonica, instabile e decadente, per la nuova Residenza, fatta costruire nel terreno acquistato tra le attuali Via Pré Zaneto e via Don Bosco. L’8 settembre 1969 viene posta la prima pietra della costruzione della Casa della Gioventù, per la «sana formazione e onesto svago della gioventù», un progetto ambizioso ma che rispondeva all’esigenza del Parroco di offrire occasioni di incontro e di valida educazione umana e cristiana. Durante l’estate del 2019 l’interno della struttura fu radicalmente rinnovato e arricchito di un percorso artistico e spirituale che presenta lo scopo dell’edificio, donandogli serenità e allegria, realizzato da abili mani locali e dal sostegno di tutta la comunità cristiana. Nel 50° anniversario della posa della prima pietra, l’8 settembre 2019, la Casa della Gioventù viene intitolata al suo ideatore, mons. Giulio Vidulich, e viene riaperta alle attività giovanili.
Elenco dei Pievani
1. Gastone della Torre (citato nel 1275)
2. Pré Bartolomio
3. Lautiero di Udrugio (deceduto nel 1339)
4. Guglielmo Narcesio di Cahor. Nel 1349 passò alla Pieve di Pozzuolo.
5. Giovanni di Cantelmo di Carate Milanese.
6. Garsia di Banso. Pievano di Marano, promosso alla Pieve di Porpetto nel 1349.
7. Nicolussio di Cividale (1355-1357).
8. Giovanni q.u Domenico (ucciso nel 1366)
9. Giovanni Bono (1373)
10. Tommaso q.u Sabbadino (1375)
11. Giovanni da Udine (1375-1387)
12. Odorico da Gemona (rinunciò nel 1392)
13. Nicolò De Rugis (citato nel 1405)
14. Nutio Ballio (citato nel 1446)
15. Lorenzo (citato nel 1458)
16. Giovanni Frangipane da Castello (1472-1528)
17. Giacomo Frangipane da Castello (1534-1549)
18. Girolamo di Polcenigo (rinunciò nel 1553)
19. Cintio Frangipane da Castello (rinunciò nel 1558). Poi Vescovo di Trieste.
20. Simeone Neubauser
21. Francesco Floreano
22. Simone Chiara (1592-1633)
23. Fulvio Frangipane da Castello (1634-1659)
24. Gaspare Frangipane da Castello (1660-1667)
25. Marc’Antonio di Strassoldo (1668-1672)
26. Carlo Ortensio Lottieri (1672-?)
27. Bernardo Frangipane da Castello (1690-1732)
28. Doimo Antonio Frangipane da Castello (1732-1758)
29. Francesco di Strassoldo (1758). Passò Canonico a Gorizia.
30. Ferdinando Del Mestri da Cormons (1792-1829).
31. Domenico dottor Missio (1820-1847)
32. Angelo Deganis (1847-1884)
33. Antonio Dini (1885-1920)
34. Luigi Novello (1921-1923)
35. Angelo Ganzini da Grions di Sedegliano (1923-1963)
36. Giulio Vidulich da Lussinpiccolo (1963-2003)
37. Livio Carlino da Sevegliano (2003-2010)
38. Igino Schiff da Porpetto (2010 – ad multos annos)